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Un nuovo episodio di traffico di stupefacenti dietro le sbarre è stato scoperto nel carcere di Alessandria, dove la polizia penitenziaria ha rinvenuto e sequestrato 32 grammi di hashish nascosti nella fodera del giubbotto di un detenuto di origine albanese. La sostanza è stata trovata all’interno della camera di pernottamento dell’uomo, durante un controllo condotto dagli agenti.

A darne notizia è il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), che ha elogiato il lavoro svolto dal personale in servizio, sottolineando però la necessità urgente di potenziare gli organici e migliorare le dotazioni tecniche degli istituti penitenziari. Tra le richieste ribadite dal sindacato figurano l’introduzione di scanner, kit antidroga portatili e body cam per aumentare l’efficacia dei controlli e garantire una maggiore sicurezza operativa.

“La nostra attenzione resterà alta affinché questo episodio non resti isolato, ma diventi un’occasione per rafforzare concretamente i presidi di sicurezza all’interno delle carceri piemontesi”, ha dichiarato Vicente Santilli, segretario regionale del Sappe per il Piemonte.

Sulla questione è intervenuto anche Donato Capece, segretario generale del sindacato, che ha richiamato l’attenzione su un dato allarmante: circa il 30% dei detenuti presenti nelle carceri italiane è tossicodipendente, e più del 20% degli stranieri reclusi ha problemi legati alla droga.

Capece ha inoltre sottolineato come, nonostante il sistema penale italiano offra possibilità concrete per scontare la pena in strutture alternative in caso di dipendenza, il numero di detenuti con problemi di droga rimanga elevato, generando rischi e criticità sia per gli operatori penitenziari che per la sicurezza degli istituti.










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