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Tra aprile e giugno 2025 la crescita della base imprenditoriale in Piemonte è stata marginale. Il secondo trimestre si è infatti concluso con un progresso modesto, segno che il tessuto produttivo regionale, pur dimostrando tenuta e alcuni sprazzi di vitalità, fatica ad ampliarsi in modo consistente. Dall’analisi dei dati Unioncamere emerge, come nel periodo aprile-giugno 2025, siano nate in Piemonte 5.667 imprese, 168 aziende in più del secondo trimestre 2024. Le cessazioni sono state oltre 3.700, 181 in meno con un saldo positivo di 1.885 unità. La dinamica regionale mostra un tasso di crescita dello 0,45%, determinato dal bilancio tra iscrizioni e cessazioni. Questa performance, più contenuta rispetto al dato nazionale che segna un +0,56%, è positiva se confrontata con quelle piemontesi del secondo trimestre 2024 con un +0,37%) e del 2023 con un (+0,42%).
"Il secondo trimestre del 2025 ha mostrato una crescita modesta della base imprenditoriale piemontese, segnando un miglioramento rispetto al passato. Le società di capitale trainano con un +1%, mentre le società di persone faticano. È cruciale sostenere le piccole imprese con percorsi di sostegno e accompagnamento. Settori come servizi, turismo e costruzioni sono dinamici, ma dobbiamo rivitalizzare commercio, industria e agricoltura. Il nostro impegno è verso politiche che favoriscano una crescita più diffusa e un ecosistema che incentivi la nascita e la crescita delle imprese nell’intero Piemonte" commenta Gian Paolo Coscia, presidente Unioncamere Piemonte.
La spinta maggiore arriva dal settore dei servizi, che non solo registra il tasso di crescita più alto con un(+0,75%), ma essendo il comparto più grande con il 31% del totale, traina in modo decisivo il risultato complessivo. Mostra vitalità anche il Turismo (+0,69%), che pesa per il 7% del totale, e le Costruzioni (+0,64%), con un’incidenza del 15,6%. Tutti e tre si posizionano al di sopra della media regionale (+0,45%). Sviluppo più debole per il Commercio, secondo settore per numero di imprese (21,6%), con una crescita modesta dello 0,22%, e l’Industria in senso stretto, che rappresenta il 9,2% del totale e segna un +0,12%. Infine, si conferma la lieve flessione del settore agricolo che registra un (-0,07%).

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