Condividi:

Da questa mattina lo sportello ‘InformadisAbile’ cambia nome accogliendo le sollecitazioni dei movimenti antiabilisti cittadini. La nuova denominazione, Informadisabilità, identifica più correttamente, come prevede la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, una condizione che non è un attributo della persona, ma la conseguenza dell’interazione tra fattori di carattere personale e ambientale che contribuiscono a ostacolare la piena partecipazione sociale in condizioni di uguaglianza. Una scelta che va nella direzione di promuovere attraverso il linguaggio non discriminatorio la cultura del rispetto e delle pari opportunità e contribuire a realizzare compiutamente gli obiettivi di informazione, facilitazione ed inclusione dello sportello.  

È stato inaugurato nel 2000 per promuove iniziative e servizi che la Città offre alle cittadine e ai cittadini con disabilità. La presenza di un’équipe qualificata e un’informazione puntuale e costantemente aggiornata consentono al servizio di risponde a circa 1.400 richieste l'anno di accoglienza e orientamento a cui si aggiungono gli accessi al sito che superano le 300mila visualizzazioni nello stesso periodo di tempo. 

“Torino è la città dei diritti di tutte e di tutti - afferma Jacopo Rosatelli, assessore al Welfare, Diritti e Pari opportunità - e conferma il proprio impegno in tale direzione anche attraverso azioni come questa, che non sono meri atti simbolici, ma che conferiscono ai servizi nuove identità a partire da denominazioni nelle quali i cittadini e le cittadine possano realmente riconoscersi”. 

Lo sportello è gestito dal Servizio Passepartout per la disabilità fisico-motoria del Dipartimento Servizi Sociali, Socio Sanitari e Abitativi della Città di Torino e collabora con varie organizzazioni ed enti cittadini, regionali e nazionali. 

“Il Servizio Passepartout/Informadisabilità ha da sempre fatto proprio il concetto di sussidiarietà orizzontale, strutturando le proprie attività di concerto con le persone con disabilità attraverso la metodologia della progettazione partecipata attraverso le azioni del Progetto Prisma - sottolinea Oriana Elia, Responsabile del Servizio -. Ringraziamo le persone con disabilità che ogni giorno, con nuove suggestioni, ci spingono e ci insegnano a migliorare l'approccio inclusivo dei nostri servizi”.

Tutti gli articoli