Condividi:

La notte del 13 gennaio 2022, un tragico evento ha scosso la città di Torino. La piccola Fatima è precipitata nel cortile interno di un condominio di via Milano, e il suo destino è rimasto avvolto nel mistero per lungo tempo. Oggi, sono state rese note le motivazioni della sentenza con cui è stato condannato all'ergastolo il trentaquattrenne di origine marocchina ritenuto il responsabile dell'omicidio della piccola.

Secondo la corte, il gesto dell'uomo è stato guidato da impulsi violenti, e il suo obiettivo sembra essere stato quello di punire la sua fidanzata, coinvolgendo la piccola Fatima in questa tragica vicenda. Fatima viveva con sua madre al quarto piano del condominio, mentre l'accusato, Mohssine, secondo la ricostruzione degli inquirenti l'avrebbe scagliata nel cortile con una forza spaventosa.

Ma ciò che ha aggiunto un livello di complessità a questa terribile storia è il comportamento della madre di Fatima. Gli atti della madre, testimoniati dalle prove, sono stati definiti "sconcertanti" e caratterizzati da un atteggiamento "illogico e incomprensibile". Quando ha scoperto sua figlia a terra nel cortile, si è subito sentita male. Tuttavia, secondo le immagini di videosorveglianza, ha abbandonato la figlia e ha continuato a occuparsi dell'altro figlio, Azhar. Ancora più sconcertante è stata la sua decisione di fornire alle autorità e ai vicini ricostruzioni "radicalmente false" dell'incidente, cercando così di proteggere il colpevole dell'omicidio della sua stessa bambina.

Le motivazioni della corte sottolineano che il comportamento della madre è stato caratterizzato da un "atteggiamento di distacco scarsamente compatibile con le successive affermazioni di disperazione per la figlioletta e di rabbia verso il suo uccisore" quando ha cambiato la sua versione dei fatti.

Tutti gli articoli