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E' morto a 87 anni Gianni Vattimo. Il filosofo del "pensiero debole" era ricoverato all'ospedale di Rivoli (Torino) in gravi condizioni. A dare la notizia è stato in un post su Facebook Simone Caminada, 38 anni, assistente e compagno per 14 anni del filosofo. Si può considerare il più grande analista del pensiero di Martin Heidegger, dopo aver studiato con maestri come Karl Löwith e Hans Georg Gadamer. Antidogmatico, convinto sostenitore del fatto che non si può raccontare in modo filosofico o scientifico l'ordine autentico delle cose, ha criticato ogni posizione metafisica. Con Pier Aldo Rovatti ha curato nel 1983 una raccolta di saggi sul pensiero debole, di cui è stato considerato il massimo esponente. Ha sempre cercato di rendere accessibili le sue teorie anche al pubblico meno colto, con una scrittura molto semplice e chiara. Si dichiarava comunista ma "non in senso veteromarxista' ed era molto religioso. Si definiva "omosessuale e cristiano" ed è stato considerato un precursore delle tematiche lgbtq. Oltre a essere stato professore dell'università di Torino, ha insegnato anche all'estero e ha ricevuto lauree honoris causa da prestigiose università internazionali. E' stato anche europarlamentare per due legislature prima nei Democratici di sinistra nel 1999 e poi con l'Italia dei Valori di Di Pietro nel 2009, ed ha contribuito alla divulgazione della filosofia conducendo programmi televisivi per la Rai con gli amici Furio Colombo e Umberto Eco e collaborando con La Stampa. Profondo cordoglio e dichiarazioni di stima da parte di molti esponenti della politica locale, a partire dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha dichiarato: "Se ne va una mente illuminata, un grande filosofo e un punto di riferimento nel panorama culturale italiano, internazionale e di una terra, il Piemonte, che è stata e sarà sempre la sua casa". Anche il primo cittadino di Torino, Stefano Lo Russo, sui social ha scritto: "Punto di riferimento della filosofia contemporanea e dell'impegno politico per la libertà, lascia un grande vuoto in tutti noi e nella sua Torino cui tanto era legato". L'assessore ai Diritti della Città di Torino, Jacopo Rosatelli, lo ricorda come "un importante protagonista della lotta per i diritti nella storia del nostro Paese", mentre per l'ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, parlamentare M5s, è "una delle menti più fini e illuminate del pensiero del Novecento, che ha saputo dimostrare l'importanza dell'impegno civile e politico". Piero Fassino, deputato del Partito democratico ha scritto su Twitter: "Dolore e nostalgia per un amico di molte stagioni comuni".

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