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In occasione della Fiera nazionale del Peperone di Carmagnola, Coldiretti Torino mette in primo piano un prodotto che non è solo simbolo del territorio, ma anche esempio di agricoltura sostenibile e attenta alla salute.
Il peperone di Carmagnola viene coltivato su circa 80 ettari, grazie all’impegno di aziende agricole per lo più a conduzione familiare. La produzione annua si aggira intorno ai 1.600 quintali, coinvolgendo circa 400 addetti, con un valore economico che oscilla tra i 2,5 e i 4,5 milioni di euro.
Durante la Fiera, Coldiretti è presente con il mercato dei produttori di Campagna Amica e partecipa alle premiazioni dei peperoni più belli, a testimonianza della centralità di questo ortaggio nella tradizione agricola locale.
Negli ultimi anni, i produttori hanno puntato con decisione su pratiche colturali a basso impatto ambientale. Il presidente del Consorzio del peperone di Carmagnola, Domenico Tuninetti, insieme agli agricoltori Renata Fiorina, Paola Chicco e Pierfrancesco Crivello, ha sottolineato l’adozione di tecniche innovative che riducono quasi del tutto l’uso di prodotti chimici: dalle coperture antinsetto all’impiego di micorrize e miscele minerali per rafforzare le piante, fino all’irrigazione a goccia mirata e ad altri accorgimenti tecnologici.
«Il peperone di Carmagnola – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – rappresenta un grande esempio di qualità italiana che guarda alla salute dei consumatori e degli stessi agricoltori, impegnati ogni giorno nelle serre con metodi sempre più rispettosi dell’ambiente».
Un prodotto che unisce gusto, tradizione e sostenibilità, confermando Carmagnola come capitale del peperone italiano.
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