Condividi:
La Polizia di Asti ha portato a termine un’operazione che ha condotto all’arresto di una donna di origine cinese, titolare di un permesso di soggiorno per lavoro, ritenuta responsabile della gestione di un vasto giro di prostituzione che coinvolgeva connazionali.
L’indagine ha consentito di individuare due appartamenti trasformati in case di appuntamenti, dove le giovani donne, prive di regolare titolo di soggiorno, erano costrette a prostituirsi. I proventi dell’attività venivano consegnati all’organizzatrice, che controllava le ragazze anche a distanza grazie a un sistema di telecamere installate negli immobili.
Per attirare i clienti e ampliare il volume d’affari, la donna pubblicava annunci su riviste locali, presentando le connazionali come disponibili per incontri a pagamento. Contestualmente, gli agenti hanno proceduto al sequestro degli appartamenti, al rinvenimento di 50 mila euro in contanti e all’espulsione di tre donne e un uomo irregolari sul territorio nazionale.
Dalle verifiche è emerso che l’arrestata aveva ottenuto il permesso di soggiorno dichiarando un indirizzo fittizio presso l’abitazione di un cittadino italiano, ora denunciato per favoreggiamento. La posizione della donna è al momento al vaglio dell’autorità giudiziaria, che dovrà valutare le responsabilità emerse dall’inchiesta.