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Dopo l’episodio avvenuto la scorsa settimana a Pian dell’Alpe, dove un pastore è stato morso a una gamba da un lupo mentre tentava di difendere una delle sue pecore dall’attacco di due predatori, l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie ha deciso di rafforzare le misure di vigilanza.
“Seguendo le indicazioni del quadro normativo aggiornato sulla specie lupo – spiega il direttore Luca Marello – è stato potenziato il monitoraggio nell’area, per valutare se gli animali torneranno a frequentarla e con quali comportamenti. Gli approfondimenti permetteranno di comprendere meglio la situazione e di stabilire se esistano reali condizioni di rischio in una zona particolarmente frequentata da escursionisti, turisti e lavoratori della montagna”.
Marello sottolinea che, se dovessero emergere atteggiamenti ripetuti e sospetti di confidenza del lupo verso l’uomo, al momento non confermati, l’Ente avvierà un confronto con l’Ispra per definire le misure più appropriate. Intanto prosegue la collaborazione con il Centro regionale Grandi Carnivori, la Città Metropolitana di Torino e gli enti locali, al fine di raccogliere dati utili a ricostruire l’accaduto.
Dal Parco arriva anche un invito alla prudenza: evitare allarmismi, considerato il carattere isolato dell’episodio, ma non sottovalutare l’importanza di un comportamento rispettoso nei confronti della fauna selvatica. “L’approccio a qualsiasi animale selvatico – ricorda Marello – deve avvenire mantenendo sempre la distanza di sicurezza. Il nostro impegno resta quello di sostenere gli allevatori e chi vive o frequenta la montagna, nella difficile ma necessaria convivenza tra uomo e lupo”.