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Quasi dieci giorni di piogge battenti sul Piemonte provocano danni e disagi su tutta la regione. A Torino i Murazzi sono allagati e si teme per la piena del Po. Il bollettino emesso da Arpa Piemonte mantiene l’allerta arancione per valanghe sul settore occidentale, dalla Valsesia alla Valle Po, a causa degli ingenti quantitativi di neve, superiori ai 130 cm, caduti nelle ultime 72 ore. L’allerta è gialla per valanghe sul settore alpino settentrionale e sud-occidentale e per rischio idraulico sulle pianure centrali e settentrionali, associato al transito delle piene dei fiumi.
Nell’Alessandrino, dove l’allerta idrogeologica in alcuni comuni è stata alzata rosso, il livello più elevato, con cui si prevedono fenomeni numerosi o estesi sul territorio. Problemi in Val Cerrina, nel Casalese nel Basso e Alto Monferrato, nel Valenzano, nell’Acquese , nel Novese e nell’Ovadese.
Le preoccupazioni maggiori sono causate dalla neve, con accumuli molto consistenti in montagna e il pericolo valanghe classificato dall’Arpa a 4 - cioè forte - sulla gran parte dei settori alpini. Ci sono quasi due metri di neve a Sestriere e un metro e mezzo a Bardonecchia; entrambi i comuni si trovano in provincia di Torino.
Nel Vercellese diverse strade sono state chiuse e il rischio di frane e valanghe resta alto, con divieti estesi pure alle piste da sci. Traffico difficoltoso sulla provinciale per Oropa e in Alta Valle Cervo, nel Biellese, a causa della neve. Chiusa per lo stesso motivo la strada per Bielmonte sia dal lato della Valle Cervo che da quello di Trivero. Nel Cuneese è stato chiuso il valico delle Maddalene per valanga e il rischio neve riguarda anche la bassa quota.
Secondo l’Arpa sono attese ancora precipitazioni moderate o forti diffuse, localmente molto forti sul settore nordoccidentale. Quota neve sugli 800-1000 metri sul Cuneese e sui 1000-1300 metri sugli altri settori montani. Forte ventilazione da sudest sui rilievi. Un nuovo peggioramento è previsto per il pomeriggio del 5 marzo.