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Tornare alle origini non è mai stato così facile. Per farlo basta avere una telecamera in mano e iniziare a riprendere. “Origini” è il filo conduttore del 23° Glocal Film Festival, rassegna cinematografica dedicata al cinema piemontese, organizzata dall’Associazione Piemonte Movie, in programma dal 20 al 25 marzo 2024. Alla direzione del Festival, per il secondo anno consecutivo, la regista Alice Filippi: “Il Glocal Film Festival quest’anno ha voluto tornare alle origini. Perché è da lì che tutto ha inizio. Dal contatto e dalla riscoperta della nostra terra, di quei luoghi e di quelle storie che, proprio perché ci sono così vicine, talvolta ne sottovalutiamo il valore. È dalle nostre radici che partono le idee, diventano immagini per poi trasformarsi e prendere vita in film, documentari e cortometraggi”. Una vera e proprio full immersion nelle sale dalle poltrone rosse, con 55 proiezioni totali, tra film brevi, documentari e lungometraggi, di cui 33 in concorso. Nuovi nomi della scena cinematografica e non solo, con due ospiti d’eccezione: Carlo Verdone e Anna Pavignano. L’attore e regista entra in scena in questa manifestazione sotto una nuova luce, quella di fotografo, attraverso la sua mostra “Luci nel silenzio”, al Polo del ’900 a Torino, dal 22 marzo al 14 aprile. Una serie di scatti realizzati negli anni dallo stesso Verdone a nuvole, albe e tramonti, che egli stesso definisce “preghiere senza parole”. Il Museo Nazionale del Cinema ha deciso di assegnare a Carlo Verdone il Premio Stella della Mole. Ad Anna Pavignano, sceneggiatrice e scrittrice torinese, va invece il Premio Riserva Carlo Alberto 2024. Le opere in competizione sono 5 per il concorso documentari “Panoramica Doc”, poi altre 4 per il concorso documentari brevi “Doc Short”, 3 nel progetto “Professione Documentario”, 5 per il Premio Villar Perosa Cinema & Montagna e infine 16 cortometraggi in gara per Spazio Piemonte. Completano il quadro Carlotta Gamba, gli omaggi a Daniele Segre, Gipo Farassino e Alberto Signetto, con un focus sul cinema breve argentino, e l’esordio in 16mm del regista Giuseppe Gara.