La Regione Piemonte vara la legge per la cittadinanza attiva sui beni comuni

Il coinvolgimento attivo dei cittadini nella gestione dei beni comuni è l’obiettivo principale di una nuova legge approvata dal consiglio regionale su proposta dell’assessore Chiara Caucino. Si tratta di una iniziativa volta a promuovere una nuova forma di amministrazione riguardante giardini e aree verdi, piazze, aree gioco e immobili in disuso, escludendo però quelli occupati.

La legge mira a garantire la cura e l’adeguata manutenzione di aree marginali, valorizzando le risorse di disponibilità e partecipazione che le comunità locali sono in grado di offrire. Inoltre, si apre alla possibilità di organizzare enti o associazioni di cittadini per richiedere in affidamento immobili dismessi al fine di crearne centri di incontro.

Il provvedimento prevede regole precise, tra cui la stipula di patti di collaborazione in cui i cittadini si impegnano a garantire la cura di un particolare bene, accettando di essere monitorati dall’ente pubblico.

L’assessore Caucino sottolinea l’importanza di mettere in atto le buone pratiche della cittadinanza attiva, riconoscendo questa come una grande risorsa ancora non completamente sfruttata a favore della comunità. La Regione si impegna a promuovere e coordinare queste iniziative, offrendo supporto anche ai Comuni più piccoli e privi di adeguata struttura amministrativa.

Il testo approvato fornisce una cornice giuridica per l’azione degli enti locali, chiarisce le responsabilità e garantisce attività di supervisione, monitoraggio e sostegno di carattere amministrativo.

Un emendamento presentato dall’assessore Maurizio Marrone ha introdotto l’esclusione degli immobili interessati da occupazione senza titolo nei cinque anni precedenti alla stipula del patto di collaborazione. Questo emendamento mira a impedire che i percorsi di coprogettazione sui beni comuni possano essere strumentalizzati per concedere immobili pubblici agli occupanti abusivi. Marrone sottolinea che è necessario interrompere percorsi illeciti e che il Comune deve adeguarsi alla nuova legge.