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Ancora maltempo sul Piemonte, fiaccato da una perturbazione che ha provocato molti disagi durante il weekend del 9 e 10 marzo e che, inevitabilmente, lascia i suoi strascichi. Nelle ultime 24 ore il picco di pioggia è stato misurato a Fraconalto (Alessandria), con 134 millimetri. Nella fase più intensa della perturbazione la quota neve ha raggiunto i 250-550 metri sul Nord Piemonte, imbiancando Domodossola, 600-900 metri sui settori occidentali e 400-600 su quelli meridionali. L’allerta arancione per rischio valanghe è stata prolungata alla giornata di oggi, lunedì 11 marzo, sulle montagne a nord del Piemonte; allerta gialla dalla Val Susa alle vallate cuneesi e nella pianura settentrionale, per rischio idrogeologico. 

I danni maggiori sono stati causati dalla neve, caduta copiosa soprattutto sulle valli del Gran Paradiso, nel Torinese. A Ceresole Reale si sono accumulati oltre 60 centimetri di neve fresca in poche ore, che si sommano a quelli dei giorni scorsi: un paesaggio fatato, ma anche molti disagi, a partire dai black out elettrici, che hanno interessato diversi paesi delle vallate piemontesi: dalle valli di Lanzo, Orco e Soana alla Val Chisone, e poi nelle province di Vercelli e Cuneo e nel Verbano-Cusio-Ossola. Una valanga caduta nella zona dei Bagni di Vinadio (Cuneo), in valle Stura, ha colpito un gruppo di persone impegnate in un’escursione con le ciaspole. Due escursionisti sono stati sepolti dalla neve ma sono stati estratti, illesi, dai loro compagni. Sul posto sono state inviate le squadre a terra del Soccorso alpino e speleologico piemontese del Servizio Regionale di Elisoccorso di Azienda Zero Piemonte che hanno intercettato la comitiva: in tutto 11 persone, di cui 5 travolte dalla valanga. "Non si vada in montagna nei prossimi giorni. I rischi sono troppi": è l’appello dell’Uncem."Vedere ciaspolatori soccorsi e altri che si avventurano è assurdo e grave. Per andare a vedere la neve, per andare in montagna, c’è tempo".

Anche la pioggia non ha risparmiato la nostra regione, bersagliando in particolare l’Alessandrino, dove in 24 ore ne sono caduti oltre 100 millimetri: a Spinetta Marengo, sobborgo del capoluogo di provincia, il Rio Lovassina è esondato in alcuni tratti e la protezione civile è intervenuta con idrovore e sacchi di sabbia. Disagi documentati anche sulle strade tra l’Alessandrino e il Novese, con una frana, sulla strada Comunale tra Variano e Torre Ratti, in val Borbera, che ha isolato alcune frazioni. Allagata la provinciale tra Quargnento e Solero, nella pianura verso il Monferrato Casalese. Sotto controllo i corsi d’acqua: gli aumenti maggiori dei livelli hanno riguardato, a sud, la Bormida ad Alessandria e l’Orba a Basaluzzo (Alessandria), che hanno raggiunto la soglia di guardia, e lo Scrivia a Serravalle (Alessandria); a nord i torrenti Agogna, Terdoppio Novarese e Cervo. Nel primo pomeriggio di domenica - comunica la relazione di Arpa - il Tanaro risultava in crescita a valle di Alessandria, il Po in debole crescita in tutte le sezioni, ad eccezione di San Sebastiano (Torino), dove l’aumento era più marcato.


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