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Uccise il padre a coltellate per difendere la madre, durante l’ennesimo litigio nella loro casa di Collegno, in provincia di Torino. Era il 2020. Alex Pompa, che ora si chiama Cotoia, come la mamma, il 13 dicembre 2023 è stato condannato a sei anni, due mesi e due giorni per omicidio volontario. Secondo i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino, che hanno depositato le motivazioni della sentenza, "Non si è trattato di legittima difesa". E questo "tenuto conto della sede dei colpi, almeno quindici coltellate in regione dorsale, della reiterazione degli stessi, trentaquattro, e del numero di armi impiegate, sei coltelli, che depongono univocamente nel senso di una condotta francamente aggressiva".
Il ventiduenne torinese in primo grado era stato assolto. "Presupposti essenziali della legittima difesa, infatti, sono - spiegano i giudici - un’aggressione ingiusta e una reazione legittima e mentre la prima deve concretarsi nel pericolo attuale di un’offesa, la seconda deve inerire alla necessità di difendersi, alla inevitabilità del pericolo e alla proporzione tra difesa e offesa, non potendo, certamente, dirsi sufficiente al suo riconoscimento un pericolo eventuale, futuro, meramente probabile o temuto".