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’’Voglio che il mio Politecnico sia un’istituzione pubblica di pieno supporto alle istituzioni pubbliche e private’’. Così il neo rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, nel suo discorso di insediamento. "Il nostro obiettivo sarà agevolare la transizione ecologica e digitale della società e affiancare gli enti governativi, locali, nazionali ed europei, contribuendo a fornire evidenze per il policy e il decision making’’, ha aggiunto il rettore, in carica fino al 2030. 

Molti i progetti e le idee per questo mandato, in cui Corgnati sarà affiancato da un team di collaboratori che lo affiancherà nei prossimi sei anni. Una squadra di 15 componenti formata sia da professori ordinari sia da associati, con un’attenzione all’equilibrio tra competenze e generi differenti.

Non è mancata l’occasione di interpellare il neorettore sul tema che sta tenendo banco fuori e dentro l’ateneo torinese: quella della partecipazione al bando ministeriale di cooperazione con le università israeliane. "E’ un tema da Senato accademico – ha detto Corgnati. Non ne abbiamo ancora discusso". "Inoltre - ha aggiunto -  si tratta di un tema che apre discussioni molto più ampie, per cui è giusto che la nostra comunità definisca la posizione del Politecnico rispetto al contesto geopolitico". Decisione, quindi, che per il momento è solo rimandata.

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