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Licenziata mentre era in malattia, per un tumore che ora la costringe a vivere in un hospice, piena di debiti, in attesa del Tfr e della liquidazione. A rendere nota la vicenda è il sindacato Cub scuola ricerca e università di Torino che ha ricevuto - rendendola pubblica - la lettera di un’insegnante di Scienze Motorie, 54 anni, torinese. Il segretario del sindacato Cosimo Scarinzi parla di una "situazione inaccettabile frutto di inefficienza e di disumanità di una burocrazia cieca e sorda di fronte a un caso di questa gravità". Il Cub segue il caso "per quel che riguarda la liceità del licenziamento e la mancanza di tutele".
Ma nelle scorse ore l’Inps ha scritto all’insegnante, comunicandole che "è in corso di definizione la pratica di Tfr nel rispetto dei termini di pagamento della normativa vigente".
La docente ha scoperto nel 2017 di essere malata, ma ha continuato a insegnare e tre anni fa è passata di ruolo. "A dicembre 2022 - racconta l’insegnante - il cancro non mi permetteva più di fare tutte le ore di servizio, pertanto feci partire la malattia, successivamente chiesi la visita collegiale per poter richiedere la pensione di inabilità al lavoro".
Il 5 ottobre scorso viene dichiarata inabile al lavoro. Due mesi prima era scaduto il suo contratto in un istituto scolastico ed era rientrata nella sua scuola di appartenenza, che dopo dieci giorni dal ricevimento del verbale della commissione medica sull’inabilità ha fatto partire il licenziamento.
"A mio avviso l’inabilità non è giusta causa per il licenziamento - afferma la docente - mi hanno licenziato in un periodo in cui ero ancora in malattia. A oggi non mi hanno pagato la tredicesima e la buonuscita. Da ottobre sono senza stipendio e senza pensione perché ci sono dei ritardi anche con l’Inps - conclude - Non so più come andare avanti. Quei pochi soldi che avevo sono finiti, oggi sono ricoverata e mi sto riempiendo di debiti".

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