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La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna a otto anni e mezzo di reclusione per Domenico Rebecchi, un pensionato settantenne accusato di tentato omicidio nei confronti della moglie avvenuto il 22 luglio 2022 a Salerano Canavese, in provincia di Torino.

Una donna di sessantanove anni venne colpita da un proiettile al petto. Per fortuna, la ferita non ha interessato punti vitali, e la prognosi si è limitata a venti giorni. Attualmente, la donna è parte civile nel procedimento penale, assistita dall’avvocato Domenico Odetti.

Durante il processo d’appello, il procuratore generale Marina Nuccio ha richiesto il diniego delle attenuanti generiche, basandosi sul contenuto di alcune lettere inviate dal Rebecchi alla moglie dal carcere. Secondo il magistrato, tali missive non mostrano alcun segno di pentimento, bensì contengono richieste e ordini, quali la consegna di biancheria, denaro e informazioni sul cane, oltre a occuparsi degli animali domestici.

L’accusa ha evidenziato che le liti familiari erano frequenti e violente, e che la donna era stata vittima di maltrattamenti per anni. Nonostante la difesa abbia sostenuto che il colpo di pistola fosse stato un incidente, il procuratore Nuccio ha espresso la convinzione che l’atto fosse volontario, lasciando aperta la possibilità di un movente di natura economica.

Particolare rilevanza è stata data al comportamento dell’imputato dopo l’incidente: nonostante la gravità della situazione, Rebecchi non ha chiamato i soccorsi e ha nascosto l’arma del delitto in un’acetiera, con l’intento di evitare che le unità cinofile delle forze dell’ordine ne rilevassero l’odore.

Tra le prove a carico, è emersa una lettera inviata dall’imputato a un conoscente, in cui quest’ultimo definisce il ferimento della moglie come "una cazzata".

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