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La Reggia di Venaria apre le porte ai ministri dell’ambiente dei paesi protagonisti del G7 Ambiente, Clima ed Energia: capofila l’Italia, che detiene la presidenza del meeting per tutto il 2024. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha dato il via ai lavori, che proseguiranno fino a domani pomeriggio, con la redazione del documento finale da parte delle 32 delegazioni presenti. Il momento è cruciale, perché il summit potrebbe essere l’occasione per dimostrare come i paesi coinvolti interpretano gli impegni presi durante la Cop 28 di Dubai. In particolare, l’uscita dai combustibili fossili, che dovrebbe scendere dal 2050 al 2035 a livello internazionale. A confermarlo, il ministro inglese Andrew Bowie, che ha definito “storico e incredibile” l’accordo raggiunto oggi a Venaria.
A livello italiano, invece, il ministro Gilberto Pichetto ha ribadito più volte negli ultimi giorni che l’Italia è pronta a dire addio al carbone, probabilmente entro un anno, con l’eccezione della Sardegna, per la quale si pensa al 2027. In un contesto come quello attuale, con due guerre in corso, i cittadini aspettano le nostre risposte - ha detto Pichetto, individuando le tre priorità di questa due giorni: concretezza, cooperazione con l’Africa, e un approccio pragmatico e non ideologico ai temi ambientali. La giornata è iniziata con una riunione plenaria con ministri e delegati, è continuata con la tradizionale “foto di famiglia” sulle scalinate della Reggia e poi con due ulteriori sessioni di lavoro. Tra i temi centrali, indicati dal ministro, le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, l’uscita dai combustibili fossili, la biodiversità e l’energia nucleare. Argomento molto discusso, ma su cui Pichetto ha più volte ribadito il suo obiettivo: proseguire sulla linea della ricerca per il nucleare di ultima generazione, senza costruire grandi centrali, ma puntando su piccoli moduli efficienti. Sulla cooperazione con l’Africa, il ministro ha sottolineato la necessità di "costruire, secondo lo spirito del Piano Mattei, partenariati di tipo non predatorio, sostenendo i più vulnerabili nell’adattamento agli effetti del cambiamento climatico e favorendo quell’accesso all’energia pulita e sostenibile che oggi è negato al 43% degli abitanti del continente".