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È iniziato al tribunale di Torino il processo che vede imputate due ostetriche e due ginecologhe dell’ospedale Sant’Anna, dove nel 2019 una bambina è nata disabile perché, secondo l’accusa, ci sarebbe stata un’eccessiva attesa del parto cesareo.
La mamma, 30enne, aveva fatto il suo ingresso in ospedale alle 22, la piccola, che riportò danni cardiaci e renali e una grave disabilità, nacque verso le 6 del mattino. Sul quell’arco di tempo si sono concentrate le indagini degli investigatori, coordinati dal pm Giovanni Caspani, che aveva aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime. L’inizio del processo era stato rinviato di due anni.
Per l’accusa da parte delle imputate ci sarebbero state delle omissioni e delle negligenze. Avrebbero anche trascurato di monitorare l’attività cardiaca fetale in tutte le fasi del travaglio, impedendo l’individuazione di anomalie.
Secondo i periti della procura il taglio cesareo sarebbe stato rimandato per troppo tempo. La neonata avrebbe patito una carenza di ossigeno per circa due ore.

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