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Il 2024 del mercato del libro inizia in discesa: nei primi 4 mesi dell’anno l’editoria di romanzi e saggi, distribuiti in libreria e online, è al -2,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, con 465,6 milioni di euro di vendite al prezzo di copertina. Flessione che si avverte anche guardando al numero di copie vendute: circa 30 milioni, giù del 3,5% rispetto all’anno scorso. I dati dell’Associazione Italiana Editori parlano chiaro, ed evidenziano un trend che non fa ben sperare, pure per quanto riguarda le novità pubblicate, che sono quasi il 5% in meno del 2023. In questo quadro abbastanza fosco, le librerie fisiche stanno guadagnando quote di mercato sull’online: da gennaio a oggi si sono piazzate in prima posizione, con una quota del 54,8% sul venduto totale, rispetto a un minimo del 49,6% toccato nel 2021, ma comunque lontane dal 66% del 2019, prima della pandemia.
Per quanto riguarda i generi più letti nel Belpaese, nei primi 4 mesi del 2024 la narrativa italiana è cresciuta dell’8%, contro il 3% di quella straniera. Grandi numeri, ancora, per il romance, che gode di un’attenzione particolare specialmente tra i giovanissimi e quest’anno occupa una sezione tutta sua nella programmazione del Salone del Libro, con un programma curato da Erin Doom: i romanzi d’amore scritti da autrici donne sono cresciuti di oltre il 9%. In calo invece i libri per bambini e ragazzi, la saggistica e la manualistica: pure i fumetti registrano una flessione dell’11%, ma va considerato che si tratta di un genere ri-esploso dal 2019. I dati Aie mostrano anche che l’editoria italiana guarda sempre di più all’estero, con la vendita di diritti letteralmente esplosa negli ultimi anni soprattutto per quanto riguarda la narrativa per ragazzi e la saggistica. In questa chiave, la letteratura italiana all’estero è vista come un patrimonio da valorizzare: “aiuterà di certo partecipare alla Buchmesse di Francoforte”, spiega Innocenzo Cipolletta, presidente di Aie, sottolineando, però, come nel nostro Paese si legga ancora troppo poco, con un divario tra Nord e Sud non più accettabile nel 2024.

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