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Una piccola conquista, che per studenti e lavoratori fuorisede sembrava quasi un miraggio: dopo anni di polemiche contro i costi esagerati dei biglietti per tornare a casa, in questa tornata elettorale, finalmente, chi studia o lavora lontano dal luogo di residenza potrà votare a distanza. Accade grazie alla legge 38 del 2024, che introduce la possibilità di esprimere la propria preferenza elettorale anche a molti km da casa: un tentativo del ministero dell’Interno di combattere l’astensionismo, male apparentemente incurabile della nostra epoca.
E così gli studenti fuorisede che hanno presentato domanda per il voto a distanza sono 1800 tra Unito e il Politecnico: un numero basso, se confrontato al totale di giovani che studiano lontano da casa, e che in città sono circa 40mila. Evidentemente qualcosa non ha funzionato: poca informazione sul tema? Tempi troppo stretti per l’invio delle domande ai comuni di residenza? Forse entrambe le questioni. E nonostante la decisione del governo di mettere a disposizione degli interessati biglietti dei treni scontati del 60%, lo spettro dell’astensionismo insegue pure questa tornata elettorale. 8 e 9 giugno i cittadini italiani andranno alle urne per eleggere 76 membri del Parlamento europeo: in Piemonte, dove in quelle date si vota anche per il rinnovo del consiglio regionale, della presidenza e per 3700 comuni, i seggi saranno aperti dalle 15 alle 23 di sabato 8 e dalle 7 alle 23 di domenica 9 giugno.