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La procura di Savona ha chiesto il rinvio a giudizio per cinque buttafuori di un noto locale di Alassio, accusati di aver aggredito un imprenditore torinese di 33 anni, nella notte tra il 24 e il 25 giugno 2023. L’accusa riguarda un violento pestaggio avvenuto all’esterno della discoteca, durante il quale il giovane è stato colpito con calci, pugni, una spranga, un manganello telescopico e un taser appoggiato sulla guancia. Le lesioni riportate dall’imprenditore sono state gravi, includendo ferite e fratture, con una prognosi di trenta giorni. A causa delle ferite, l’imprenditore ha dovuto sottoporsi a un intervento chirurgico alcuni giorni dopo l’aggressione.

La serata del trentatreenne era iniziata con festeggiamenti nel privé della discoteca insieme alla moglie e ad amici per un compleanno. Durante la festa, l’uomo è uscito per andare alla sua automobile a prendere le sigarette, ma al ritorno è stato bloccato dai buttafuori, che gli hanno impedito di rientrare nel locale. Secondo la versione fornita dall’imprenditore, i buttafuori avrebbero giustificato il loro comportamento dicendo che non facevano entrare gli stranieri. L’imprenditore, infatti, sebbene italiano, ha origini tunisine.

Dopo essere stato respinto, il giovane aveva deciso di allontanarsi per tornare poi a recuperare la sua auto, una Maserati, e chiamare sua moglie che si trovava ancora all’interno del locale. È stato in quel momento che l’aggressione ha avuto luogo. "Mi hanno spaccato la testa, si sono gettati contro di me con taser, manganelli e anche coltelli", ha raccontato.

L’imprenditore ha presentato una denuncia denunciando l’aggressione subita e le motivazioni dietro il comportamento dei buttafuori. Ora, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura rappresenta un passo importante nel procedere legalmente contro i cinque accusati.

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