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Lavori per più di 2 milioni di euro, lavori che però non erano mai stati eseguiti. Una ditta edile torinese in 4 anni ha evaso il fisco per più di 2,8 milioni di euro. A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza di Torino, in un’indagine denominata "Cash flow", iniziata nel 2022, e condotta dal secondo nucleo operativo metropolitano.

Tutto è nato da un’iniziale verifica fiscale, che ha portato alla ricostruzione del reale volume d’affari della ditta. Nell’analizzare la vicenda si è poi scoperto che il cui titolare della ditta aveva chiesto e illecitamente ottenuto un finanziamento pubblico di 25mila euro garantito dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, utilizzato ovviamente per finalità diverse da quelle previste dallo Stato.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Torino, i militari, hanno scoperto accrediti per 4,4 milioni di euro, prelevati in contanti in un momento successivo per l’intero ammontare della cifra. E i lavori? Quelli realmente eseguiti dalla ditta nel corso degli anni erano stati di entità molto piccola all’interno di condomini privati, con un ammontare messo in fattura ovviamente fittizio per nove suoi principali clienti. L’ammontare complessivo esposto contava molti zeri, la cifra è di oltre 2,2 milioni di euro. I documenti fiscali avevano lo scopo di evadere le imposte per oltre 730mila euro.

A finire nei guai 10 persone che sono state denunciate: oltre al titolare della ditta i rappresentanti legali delle aziende coinvolte, per ipotesi di reati fiscali, sette delle quali sono state segnalate per la responsabilità amministrativa da reato degli Enti.

Sulla base degli elementi raccolti il Gip ha emesso un’ordinanza di applicazione di misura cautelare dell’obbligo di dimora, un decreto di sequestro preventivo nei confronti del principale indagato e un decreto di sequestro preventivo nei confronti dei legali rappresentanti delle società clienti per un importo complessivo di 1.031.714,99 di euro.

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