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Accerchiato sabato sera in via Cellini, nel quartiere San Salvario di Torino, da sei o sette persone Andrea Joly, cronista de La stampa, viene preso a spintoni e finito a terra si ritrova un braccio stretto al collo. “Mi sentivo soffocare”, racconterà in seguito dopo le cure ricevute in ospedale per le numerosi escoriazioni riportate alle gambe. Un'aggressione al cronista che voleva svolgere il suo lavoro e cioè documentare un fatto di interesse pubblico, la festa, dei sedici anni del circolo “Asso di bastoni” nel quartiere San Salvario. Sulla strada pubblica Inni al fascio e al duce, fuochi d'artificio e cori. La Torino nera. La versione difensiva di Asso di Bastoni parla di un cronista che non si sarebbe qualificato e anzi avrebbe provocato con alcune spinte. Aggressioni quindi che sarebbe solo “presunta”. Due le persone identificate come i possibili autori dell'aggressione, un 53enne e un 45enne, esponenti di CasaPound, che la Digos della questura di Torino ha denunciato per violenza privata, lesioni personali. La Questura è al lavoro per identificare anche gli altri componenti del gruppo che ha aggredito il cronista della Stampa. Solidarietà al giornalista espressa da tutte le forze politiche, dal sindaco Stefano Lo Russo, dal presidente della Regione Alberto Cirio e del presidente del consiglio, Giorgia Meloni che parla di "atto di violenza, da condannare con fermezza e per il quale si augura che i responsabili siano individuati il più rapidamente possibile". Per il Coordinamento antifascista Torino "parole di circostanza" quelle di Giorgia Meloni mentre CasaPound Italia invita il giornalista Andrea Joly alla loro festa nazionale per esprimere le sue opinione sul movimento. Dall'opposizione, Schlein e Conte sono concordi nel chiedere al governo di sciogliere tutte le organizzazioni neofasciste


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