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Alla fine, un pezzetto di Olimpiadi tornerà a Torino. I piemontesi sicuramente proveranno a rivivere almeno una piccola parte di quegli antichi e indimenticati fasti del 2006, quelle poche settimane che hanno cambiato la storia della città, favorendone il passaggio di immagine da grigio centro industriale a meta turistica di primo livello. Torino ospiterà infatti le gare del pattinaggio di velocità alle Olimpiadi e delle Paralimpiadi invernali del 2030, che nelle ultime ore sono state ufficialmente assegnate dal Comitato olimpico internazionale (CIO) alla Alpi francesi. Al Lingotto, l’Oval quindi ritorna protagonista dello sport, dopo essere stato uno dei luoghi della cultura con il Salone del libro e con Artissima.

Certo, forse ci si aspettava che la notizia arrivasse da Milano e Cortina e fosse per il 2026. Invece è arrivata per il 2030 e soprattutto è arrivata dai Francesi. Insomma, la collaborazione tra le diverse regioni necessita di qualche aggiustamento. O forse in effetti Cortina poteva fare da sè. Invece i francesi, i cugini d’Oltralpe che tanta influenza hanno avuto nella storia piemontese, amati e a volte guardati con sospetto, non hanno avuto problemi ad accettare l’idea di fare qualcosa insieme, qualche cosa che possa portare vantaggi su tutto il territorio. Il loro, certo, ma senza paura che possa accadere qualche cosa di buono anche da noi.

Persino Comune e Regione, con sindaco e governatore di due schieramenti politici opposti, hanno rimarcato il loro impegno comune per questo risultato, senza provare a darsi reciprocamente fastidio. Insomma, tutto sommato un bel segnale. Per il Piemonte e per quella capacità di fare squadra che viene citata sempre, in ogni occasione pubblica, ma che poi nella concretezza non è cosi facile da attuare. E i francesi in questo possono sicuramente insegnarci ancora qualcosa...

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