Pubbliredazionale Dalla pianificazione alla pubblicazione: come il content strategist trasforma le idee in strategie vincenti - moovcomunicazione.it
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Produrre contenuti accattivanti per la sponsorizzazione di un brand o un’azienda, specialmente online, è ormai diventata un’attività essenziale per avere successo.

Definire una strategia, coerente e funzionale, diventa quindi un elemento importante: questo è, nel concreto, il lavoro del content strategist.

La figura del content strategist, in poche parole, pianifica, organizza ed elabora tutti gli aspetti principali per la realizzazione di un progetto o di una campagna marketing, che ruotano fondamentalmente intorno a dei contenuti.

Ma cosa si intende per contenuto? Qualsiasi elemento che dia informazioni – e di conseguenza valore – al cliente. Il contenuto, per essere competitivo, può essere declinato sotto forma di testo, immagine o video. Inoltre, devono possibilmente generare interesse, riflessione, approfondimenti e discussione.

Le tipologie di contenuti da realizzare possono essere vari, così come vari i canali di distribuzione: sui social, sui siti web, blog, le piattaforme di streaming, o via mail come nel caso di newsletter.


Il Content strategist si occupa di pensare, quindi, a diverse tipologie di contenuti a seconda del canale di diffusione, adattandolo poi sia da un punto di vista del linguaggio, che dal punto di vista visivo, facendo leva soprattutto sulla curiosità, emozione e persuasione.


Non bisogna dimenticare infatti che il contenuto, in una campagna di sponsorizzazione efficace soprattutto sui social e online in generale, risulta essere l’oggetto di interesse primario di un’attività o brand: è il suo biglietto da visita, il ponte che collega l’azienda all’utente. Di conseguenza, i contenuti dovranno essere di qualità perché sono la voce del brand.

La figura del content strategist è in grado di gestire diverse sfaccettature e pratiche del lavoro, di conseguenza deve essere in grado di possedere competenze trasversali, primi fra tutti competenze di ricerca e analisi del settore di riferimento e dei trend da tenere in osservazione.

Il perché è presto detto: oltre a elaborare i contenuti, la pianificazione deve prevedere anche gli obiettivi da raggiungere, la loro organizzazione schematica e la messa a disposizione sui diversi canali, a cui farà seguito l’osservazione e l’analisi dei risultati ottenuti (o, in caso contrario, non raggiunti e quinid le strategie di miglioramento da applicare).

Il content strategist, oltre a progettare e pianificare contenuti in linea con il brand, deve occuparsi anche di sostenere il business generale dell’azienda, aiutandola di conseguenza a raggiungere gli obiettivi prefissati. Non solo: deve targettizzare la sua audience di riferimento, vale a dire rintracciare la tipologia di pubblico al quale intende rivolgersi e parlare. Questa fase è cruciale, perché andrà a definire tutta l’elaborazione del lavoro in termini di strategia. Il content strategist si occuperà di fare, preliminarmente, un’analisi dei vari comptetitor del suo brand presenti sul mercato.

Fare una selezione sul numero di aziende che vendono o sponsorizzano prodotti simili serve per comprendere e capire come impostare – a cascata – tutta una serie di azioni che serviranno a raggiungere gli obiettivi prefissati. Capire come i competitor si muovono sui social (e soprattutto quali utilizzano), osservare le tipologie di contenuti che offrono e i loro formati, fornisce un grande aiuto alla strategia da attuare.

Regola base: bisogna studiare il mercato di riferimento per raggiungere gli obiettivi.

Un altro aspetto da non tralasciare è la ricerca del pubblico di riferimento e della individuazione delle cosiddette "buyer personas", cioè immaginare l’deal tipo di cliente del brand. Questo significa analizzarne i gusti, le preferenze e le tendenze che seguono, per meglio centrare l’obiettivo e declinarlo in modo che, da un prototipo iniziale, la buyer persona diventi un cliente effettivo.

Individuati i buyer personas poi, si imposta il tone of voice personalizzato, che contraddistinguerà tutta la comunicazione generale. il ToV andrà a delineare lo stile e il modo di comunicare del brand, con lo scopo di trasmettere un certo tipo di percezione nello sguardo del pubblico.

Fatti questi passaggi, si entra nel vivo della elaborazione e pianificazione vera e propria dei contenuti, che andranno distribuiti su diversi canali (social, sito web, ma anche newsletter e blog): ogni canale ha una funzione propria e diversa e, di conseguenza, anche il contenuto dovrà essere adattato alla tipologia di "contenitore". In ultimo, ma assolutamente non meno importante, tra i compiti del content strategist c’è quello dell’osservazione di tutto il suo lavoro di pianificazione: dovrà, in definitiva, controllare periodicamente le prestazioni del suo lavoro, per ottenere una panoramica sulle tendenze del proprio pubblico e per monitorare l’efficacia delle sue strategie.

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