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Come una danza che arriva da lontano e arriva nel capoluogo piemontese, portando con sé le tradizioni, i colori e soprattutto i sapori del posto. Camminando tra gli stand di Terra Madre salone del gusto gli 80mila mq del parco dora diventano qualcos’altro. Non è strano sentirsi per qualche minuto quasi in Giappone, tra il riso del sushi e i ravioli, oppure in ucraina con le sue torte tipiche, e voler provare la vastità di the orientali, ad ogni angolo c’è qualcuno che vuole spiegarti qualcosa, poco importa che tu riesca a capire precisamente cosa assaggerai, perché la cosa fondamentale diventa in quel momento provare gusti nuovi.

E dagli angoli dell’Africa e di Nord America fino a quelli delle Filippine, passando dai formaggi francesi e quelli svizzeri, ti imbatti poi direttamente in sfumature e toni più conosciuti, quelle nostrani. in realtà scopri man mano che sono molte le storie che non conoscevi, alcune anche ambientate a pochi chilometri di distanza da te. Quest’anno nel mercato di Terra Madre ci sono Oltre 600 produttori da tutta Italia e da diversi Paesi del mondo, ben 120 delegazioni presenti. Nel mercato del Salone del Gusto il prodotto locale si unisce al buon cibo, quello sano e genuino. Si trovano i taralli e le orecchiette pugliesi, la coppa toscana, le provole e la mozzarella campana, si impara a fare il pesto ligure, e i scoprono anche i vini piemontesi.

Tra le nocciole, il tartufo e i vitigni che hanno reso così famosa la regione si fanno strada vetrine piene di cioccolato, la nostra grande eccellenza nel mondo, il prestigio della carne piemontese, ma anche le storie dei neo Maestri del Gusto veri e propri testimoni del gusto torinese. Con la loro passione per genuinità, territorio e qualità dei prodotti fanno fare ai visitatori una scoperta dei sapori e delle specialità di Torino e provincia. Tra i produttori selezionati dalla Camera di commercio di Torino, il Laboratorio Chimico camerale e Slow Food c’è anche il lavoro portato avanti dagli anni ’30 di una piccola azienda di famiglia che in val d’orco produce anche il tipo salampatata del territorio, oggi l’attività è tutta a conduzione femminile.

Ma Terra Madre è anche eventi, incontri, più di 250, confronto tra esperti del settore su cosa vogliano dire natura, etica del buon cibo e biodiversità. E poi i workshop, sul pianeta, agricoltura sociale, i pascoli, il territorio, le degustazioni, e lo street food con i suoi birrifici artigianali. Questa è la parte della manifestazione da scoprire anche dopo il tramonto, un enorme mappando ci ricorda il fulcro dell’edizione, questo pianeta tanto demolito quanto celebrato. Tra il cibo di strada sul prato e la musica ci si può imbattere in arancini, cannoli, focacce, salumi del centro Italia, e buon vino. Un viaggio torinese in cui le sensazioni finali non sono mai uguali a quelle iniziali, un’esperienza che lascia un retrogusto internazionale.


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