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"Lui non si è più comportato male". Con queste parole, una donna, presunta vittima di maltrattamenti, ha espresso in tribunale a Torino il suo parere favorevole all’annullamento della misura cautelare del divieto di avvicinamento, imposto al marito da oltre un anno. La richiesta è stata avanzata dalla difesa dell’uomo, comparso oggi sul banco degli imputati.

La coppia è in fase di separazione, e l’imputato, durante l’interrogatorio, ha raccontato che i rapporti tra loro sono migliorati. "Adesso siamo in buoni rapporti", ha dichiarato, aggiungendo che, pur non avendo ripreso la relazione sentimentale, il mese scorso sono andati a cena insieme, nonostante il divieto di avvicinamento ancora in vigore. Il processo penale a carico dell’uomo, tuttavia, proseguirà.

La vicenda risale ad aprile 2023, quando la donna, impiegata di professione, si presentò in un pronto soccorso denunciando di essere stata picchiata dal marito. Secondo il suo racconto, gli episodi di maltrattamento si erano verificati anche in altre occasioni. A seguito della denuncia, all’uomo venne applicata una misura cautelare, mentre la donna fu trasferita in una casa protetta.

Nel corso dell’udienza, la donna ha spiegato: "Lo amavo e credevo nella nostra relazione. Speravo che lui sarebbe cambiato, che non sarebbe stato più così insicuro. Già nel 2020 avevamo capito di non essere più felici, ma tentavamo di continuare. Litigavamo, ma sapevo difendermi con le parole. Non ho mai scelto la separazione giudiziaria perché confidavo nel buon senso di entrambi".

Dal canto suo, l’imputato ha respinto parte delle accuse, sostenendo che i maltrattamenti non erano così frequenti e che anche la moglie lo aggrediva: "Non è vero che la picchiavo sempre. Anche lei mi prendeva a calci e schiaffi, e mi sputava in faccia. Non sono cattivo, e mia moglie lo sa".

Il processo penale proseguirà e la sentenza è prevista fra due settimane, lo stesso periodo in cui sarà discussa in tribunale civile la causa di separazione.

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