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Sono passati 30 anni dall’alluvione del 1994. Un evento estremo che sconvolse il Piemonte. A Torino un convegno per riflettere su quanto accaduto. Ugo De La Pierre, presidente dell’Ordine regionale dei Geologi ci ha spiegato che rispetto ad allora "oggi il territorio è più preparato per rispondere a un evento di quel tipo, bisogna però tenere conto che c’è la possibilità che risucceda" ha concluso il presidente.
E a fare il punto sul presente, con uno sguardo al futuro e partendo dal passato, è il convegno organizzato oggi dall’Ordine dei Geologi del Piemonte, con il dipartimento di Scienze della Terra dell’Università, il Cnr-Irpi e Sigea, per i 30 anni dall’alluvione che colpì il Piemonte. Già lanciando l’evento nei giorni scorsi il presidente dell’Ordine, Ugo De la Pierre, aveva espresso "preoccupazione per come continuano ad essere gestite concretamente le politiche territoriali nell’ambito dell’assetto idrogeologico" e sottolineato la necessità di "continuare a monitorare il territorio e a impegnare risorse economiche". Ricordando, invece, quei giorni di 30 anni fa, Fabio Luino del Cnr Irpi, osserva che "ci colse impreparati e da questo punto di vista è stato fatto tantissimo, ma c’è ancora molto da fare".
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