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  È ancora una richiesta di giustizia quella che arriva, nel 17/o anno dalla strage della ThyssenKrupp di Torino, dai familiari dei sette operai morti nel rogo dell’acciaieria torinese. Un "grido di dolore e rabbia" risuonato alla commemorazione, che come ogni anno si è tenuta questa mattina al memoriale delle vittime al cimitero Monumentale. "Siamo ancora pieni di rabbia e dolore, perché i nostri cari ci mancano immensamente e i maledetti assassini sono liberi - ha detto, a nome dei familiari, Laura Rodinò, sorella di Rosario -. Sono morti perché facevano non il loro lavoro, ma quello di vigili del fuoco. Lo Stato ci ha abbandonato, ma gli chiedo di adoperarsi, perché vogliamo giustizia. Aiutateci perché non ne possiamo più e vediamo altri morti sul lavoro, e chi toglie la vita deve andare in galera e le leggi devono essere rispettate".

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