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Un  anno e otto mesi di reclusione è la condanna inflitta a Torino all’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny al termine di uno dei processi scaturiti dall’inchiesta Eternit bis. Al vaglio della Corte d’Appello c’era il caso di un ex lavoratore dello stabilimento di Cavagnolo, nel Torinese, deceduto nel 2008 per esposizione all’amianto. Schmidheiny è stato considerato responsabile di omicidio colposo. 

Quello di oggi è stato il secondo passaggio davanti ai giudici della Corte piemontese, determinato dall’annullamento con rinvio di una sentenza precedente ordinato dalla Cassazione lo scorso maggio. 

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