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Un uomo residente a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, è stato condannato a sette mesi di reclusione per tentata truffa dal tribunale di Cuneo. La vicenda è emersa grazie alla denuncia di una donna di 58 anni residente a Verzuolo, che ha raccontato di aver deciso di pagare la somma richiesta per smascherare il truffatore.

La donna ha spiegato in aula di essere stata contattata telefonicamente più volte da un uomo che si spacciava per un avvocato di un gestore energetico. Il sedicente legale le aveva intimato di saldare una presunta bolletta non pagata, minacciandola di avviare una causa legale in caso di mancato pagamento.

Inizialmente intimorita, anche perché aveva realmente un pagamento in arretrato, la 58enne ha iniziato a sospettare della natura della richiesta quando le è stato chiesto di effettuare un versamento tramite Postepay. Decisa a porre fine all’attività illecita, ha comunque inviato i 168 euro richiesti, denunciando subito dopo l’accaduto. "Ho pagato per incastrarlo, così non avrebbe più fatto del male a nessuno," ha dichiarato in aula.

Le indagini dei carabinieri, condotte tramite l’intestazione della carta prepagata e della SIM utilizzata per le telefonate, hanno permesso di risalire all’autore della truffa.

La donna, che non si è costituita parte civile nel processo, ha raccontato di aver subito anche un danno lavorativo: per aver risposto al cellulare sul posto di lavoro, l’azienda agroalimentare per cui era impiegata non le ha rinnovato il contratto.

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