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No al deposito nucleare delle scorie radioattive in Piemonte. E’ unanime il dissenso dei partecipanti al tavolo di confronto riguardo alla possibile realizzazione del Deposito Unico Nazionale di rifiuti radioattivi nella nostra regione. Si avvicina infatti la scadenza del termine per le osservazioni che i comuni inseriti nella Cnai, ovvero la carta nazionale delle aree idonee ad ospitarlo, devono presentare al ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica. Cinque i depositi che la Sogin ha ritenuto idonee in provincia di Alessandria. Il confronto si è svolto fra gli amministratori locali, con la presenza degli organi di stampa, per far chiarezza in merito ed esprimere in modo chiaro le indicazioni del territorio. Tra i cinque siti individuati, vi sono Castelnuovo Bormida e Sezzadio. Il sindaco di Acqui, Danilo Rapetti, ha sottolineato l’importanza della lotta contro l’inquinamento del fiume Bormida e ha espresso preoccupazione per l’impatto di un deposito nucleare a soli 15 chilometri di distanza. Anche il sindaco di Castelnuovo Bormida, Giovanni Roggero, ha manifestato il suo dissenso, criticando i rilievi di Sogin e ribadendo la necessità di proteggere le falde acquifere e il territorio Al tavolo hanno partecipato anche, tra gli altri, il presidente della Provincia Luigi Benzi e il consigliere regionale Domenico Ravetti che hanno ribadito le ragioni del no da presentare al ministero.

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