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Secondo il Centro Studi Promotor” la situazione del mercato nell’Europa Occidentale è drammatica. Rispetto al quadro ante-pandemia, cioè al 2019, la contrazione è del 18%. A questo risultato negativo hanno contribuito notevolmente i cinque maggiori mercati nazionali, tutti in grave perdita rispetto al 2019 (Francia -22,4%, Germania -21,9%, Italia -18,7%, Spagna -19,2%, Regno Unito -15,5%)". "Le cause sono ben note. L’incremento dei prezzi delle auto, imposto dagli investimenti per la transizione energetica e dalle difficoltà dell’economia - spiega il Centro Studi Promotor - ha fatto si che siano soltanto le aziende a sostenere gli acquisti di auto, mentre è in difficoltà ovunque il mercato dei privati”. In questo quadro è negativo il saldo delle auto vendute nel 2024 da Stellantis in Europa, nei Paesi Efta e nel Regno Unito rispetto all’anno precedente: 1.969.594 auto vendute, il 7,3% in meno del 2023. La quota di mercato è scesa dal 16,5% al 15,2%. Dicembre ha confermato la media di immatricolazioni del gruppo nel corso dell’anno attestandosi a 126.091, in calo del 6,7% rispetto allo stesso mese del 2023. La quota di mercato è pari all’11,6% a fronte del 12,9%. .“E’ assolutamente necessario” - sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - “che l’Unione Europea, responsabile della catastrofe del settore dell’auto, ponga termine alle sue liturgie istituzionali e affronti subito e concretamente i problemi del settore. La posta in gioco è elevatissima e si misura in termini di chiusura di fabbriche, disoccupazione, recessione economica, miseria per troppi. L’Unione Europea può permettersi di aspettare?".