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Gli investigatori della Polizia di Stato e della polizia albanese, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Brescia e dalla Spak (la procura albanese), stanno eseguendo 12 misure cautelari in carcere e 8 misure cautelari, in attesa di preventivo interrogatorio degli indagati, oltre a numerose perquisizioni nell’ambito di un’indagine su un’associazione transnazionale finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di cocaina provenienti dal Sud America.

La droga veniva trasportata In Italia a bordo di autoarticolati che si rifornivano nei paesi del centro Europa. L’operazione si svolge tra l’Albania e le province di Brescia, Milano, Torino, Verona, Bolzano, Cremona, Novara, Pavia, Trento e Treviso. 

Le indagini sono iniziate nella seconda metà del 2020, dalla scoperta di un’intensa attività di spaccio all’interno di alcuni locali di intrattenimento del lago di Garda e dall’individuazione del fornitore della cocaina venduta ai clienti durante le serate.

Partendo da quel fatto gli investigatori hanno ricostruito l’organigramma di un gruppo criminale italo-albanese che importava dal sud America grosse quantità di droga che arrivavano in Italia a bordo di autoarticolati che si rifornivano nel centro Europa.

Un riscontro importante durante le indagini è avvenuto nel 2021 con l’arresto di uno degli indagati per la detenzione di 350 chili di cocaina.

Al vertice dell’associazione, due fratelli appartenenti ad una delle più pericolose cosche albanesi, il clan dei Cela di Elbasan (Albania), che dirigevano le operazioni di importazione e spaccio della sostanza stupefacente e della raccolta dei guadagni, che venivano mandati in Albania sfruttando la collaborazione degli autisti dei bus che effettuavano la tratta Brescia-Elbasan.

I due, per stringere accordi con i fornitori di droga, si sono recati in Colombia, Ecuador e a Dubai, negli Emirati arabi uniti.

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