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  Inaugurato anche a Torino l’anno giudiziario. L’aula magna del Palagiustizia ha ospitato una cerimonia caratterizzata soprattutto dalla protesta dell’Anm, Associazione nazionale magistrati, contro la riforma della giustizia del governo: le toghe si oppongono in particolare alla separazione delle carriere dei magistrati. Nel momento dell’intervento di Maria Isabella Gandini, rappresentante del ministero della giustizia, i giudici e i pm che hanno aderito alla protesta hanno lasciato l’aula. I magistrati erano in toga e sono rientrati alla fine del discorso di Gandini. La disapprovazione era iniziata già prima della cerimonia con un flash mob davanti al cancello del tribunale indossando la toga con una coccarda tricolore ed esponendo cartelli con una frase di Piero Calamandrei sullo spirito della Costituzione. "Riteniamo - ha detto Mario Bendoni, presidente della giunta piemontese dell’associazione - che possano mettere a rischio l’indipendenza della magistratura nel suo complesso e che, in particolare, indeboliscano la figura del pubblico ministero". Ai manifestanti si è unito il presidente del tribunale, Modestino Villani. "Se è vero che i giudici non devono fare politica, nel senso che non devono parteggiare per nessuna parte politica, i politici non devono fare i giudici". Lo ha detto Edoardo Barelli Innocenti, presidente della Corte d’Appello del Piemonte, nel suo discorso a inizio cerimonia. poi, come di consueto, l’obiettivo si è focalizzato sulla situazione del distretto del Piemonte e della Valle d’Aosta, dove i tribunali sono falcidiati dalla mancanza di personale amministrativo ("dal 20 al 50%"), dove i giudici di pace, a Torino, sono praticamente alla paralisi e dove c’è una sede, quella di Ivrea, che ormai secondo Barelli Innocenti è addirittura "senza speranza".

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