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Oggi, durante la ripresa del maxi processo a Torino che coinvolge 28 attivisti accusati di episodi di violenza durante le proteste No Tav in Valle di Susa, l’avvocato Claudio Novaro ha difeso i suoi assistiti, membri del gruppo Askatasuna, sostenendo che le loro azioni sono state compiute "per la difesa e la salvaguardia di valori tutelati dalla Costituzione".
Nel suo intervento, Novaro ha spiegato che, qualora venissero riconosciuti responsabili degli episodi di tensione con le forze dell’ordine, gli attivisti meriterebbero comunque l’attenuante di aver agito per "motivi di particolare valore sociale e morale". L’avvocato ha sottolineato come le condotte degli imputati non derivino da un’"inclinazione alla violenza", come sostenuto dalla Procura di Torino, ma siano da collocare in un contesto di difesa di diritti fondamentali come il diritto alla salute e la protezione dell’ambiente, in relazione alle manifestazioni contro la costruzione della TAV Torino - Lione.
Novaro ha inoltre criticato quella che considera una diminuzione della coscienza collettiva nel Paese, ricordando l’importanza di fare riferimento ai principi della Costituzione italiana in momenti storici come quello attuale. A conclusione, l’avvocato ha chiesto l’assoluzione per i suoi assistiti, invitando i giudici a considerare il contesto e le motivazioni alla base delle proteste contro l’opera infrastrutturale.
Il processo continua a suscitare grande attenzione, sia a livello locale che nazionale, per il suo impatto sulle manifestazioni di protesta sociale e sul confronto tra i diritti di opposizione e l’ordine pubblico.
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