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"La tragedia poteva essere evitata. I Murazzi sono sempre stati zona a rischio. La cosa gravissima è che nulla è stato fatto né prima e nemmeno dopo l’evento di Mauro". A parlare, in un’intervista alla Stampa, è Giuseppe Glorioso, padre del ragazzo colpito da una bici lanciata dai Murazzi.
"Ora che i processi sono conclusi, dopo le condanne inflitte a questi ragazzi che non si sono pentiti e riguardo ai quali stenderei un velo pietoso, ci aspettiamo una giustizia civile - sottolinea -. Il Comune di Torino sapeva dal 2006 che l’area dei Murazzi è a rischio. Eppure non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza a chi, come mio figlio, quella sera voleva soltanto divertirsi. Se fossero stati presi provvedimenti per evitare lanci scellerati di oggetti pericolosi, oggi Mauro non sarebbe ridotto così".
Poi spiega: "Mauro ha bisogno di assistenza sempre. In ogni momento della sua giornata. Di un’assistenza molto seria. Da solo non è in grado di fare nulla. Ha perso l’uso delle gambe e delle mani. È tetraplegico. Il mio più grande terrore è pensare a come farà quando io e mia moglie non ci saremo più". Che cosa si aspetta dalla causa civile? "Le risorse per poter garantire a mio figlio un’assistenza per tutta la vita", risponde.

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