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In vista della fine della concessione per lo Stadio Olimpico Grande Torino, il Comune ha fatto un primo passo per il futuro del complesso sportivo. La concessione scade a giugno e per legge non può essere rinnovata automaticamente, e in attesa di conoscere la decisione dell’Agenzia delle entrate sul rinnovo o meno dell’ipoteca vigente, il sindaco Stefano Lo Russo aveva chiesto, con istanza formale, di non rinnovare. La Giunta comunale oggi ha approvato una delibera che si pone come obiettivo la valorizzazione delle potenzialità dello stadio.
Con questo atto di indirizzo la Città avvia una procedura di evidenza pubblica di consultazioni preliminari del mercato, come previsto dalle indicazioni dell’Anac in materia di assegnazione degli stadi calcistici. L’auspicio dell’amministrazione è che le ipoteche non vengano rinnovate "per poter avviare un percorso che garantisca il miglior risultato sul futuro utilizzo dell’impianto, lasciando aperto per la Città il maggior numero di opzioni possibili". La delibera prevede inoltre che, "visti l’eccezionalità della situazione e l’interesse pubblico a non interrompere l’attività che lo Stadio Olimpico attualmente ospita, la Città potrà concederne l’utilizzo al concessionario alle condizioni già previste dalla concessione in scadenza, per un periodo fino a diciotto mesi".
"Stiamo lavorando per poter dare corso a quello che, nel nostro programma, è il progetto della Cittadella del Torino - aggiunge Lo Russo -, iniziato sbloccando l’iter della riqualificazione del centro sportivo Robaldo, che era fermo da tanti anni e che procede secondo il cronoprogramma stabilito verso il 4 maggio, anniversario della tragedia del Grande Torino, in cui verrà inaugurato". A dirlo è il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, dopo che la Giunta comunale oggi ha approvato una delibera che si pone come obiettivo la valorizzazione delle potenzialità dello Stadio Grande Torino.
"Lo Stadio Olimpico - sottolinea - è il cuore di questo nostro grande progetto e il passo di oggi va nella direzione di poterlo realizzare".
Se l’Agenzia delle entrate accogliesse la richiesta di non rinnovare l’ipoteca sullo stadio Grande Torino, per il futuro dell’impianto, precisa una nota di Palazzo Civico, "potranno profilarsi nuovi scenari rispetto alla sola concessione di lungo periodo, come ad esempio l’alienazione del diritto di superficie o l’eventuale accoglimento di una proposta di partenariato pubblico privato ai sensi del vigente codice dei contratti pubblici". "L’interesse dell’amministrazione - sottolinea il primo cittadino - è quello del superamento delle ipoteche che bloccano di fatto ogni ipotesi di valorizzazione e investimento di lungo periodo. In attesa di sviluppi e visto l’approssimarsi della scadenza della concessione, abbiamo tracciato un percorso amministrativo che consente di poter ragionare in modo positivo per il futuro".
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