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Un dispositivo innovativo, noto come posizionatore cardiaco, ha giocato un ruolo chiave in un delicato intervento chirurgico eseguito all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino. Questo strumento, che aderisce al cuore creando il vuoto, permette di mantenerlo in posizione verticale senza interrompere la sua funzione vitale di pompare sangue in tutto il corpo.
Il protagonista di questo straordinario intervento è stato un uomo di 55 anni affetto da un enorme timoma, una massa tumorale del timo, che si era sviluppata nell’emitorace sinistro fino a comprimere il polmone e invadere il cuore. Nonostante i tentativi di contenere la crescita tumorale con la chemioterapia, l’unica soluzione praticabile è stata l’asportazione chirurgica della neoplasia. Tuttavia, la complessità dell’operazione ha portato diversi centri specialistici a considerarla ai limiti dell’operabilità.
Grazie all’expertise della Chirurgia Toracica dell’ospedale Molinette, in collaborazione con i cardiochirurghi, è stato deciso di affrontare la sfida con una tecnica mai utilizzata prima per la rimozione di un timoma. L’intervento, della durata di oltre dieci ore, ha richiesto non solo l’apertura del torace e della cavità pleurica, ma anche del pericardio, il sacco che avvolge il cuore, per accedere alle strutture vascolari situate dietro di esso. Per garantire la riuscita dell’operazione, il cuore doveva continuare a battere, rendendo necessario l’impiego del posizionatore cardiaco.
Questo dispositivo, fissato all’apice del cuore, ha permesso di sollevarlo mantenendolo attivo e posizionato all’esterno del torace, consentendo ai chirurghi di rimuovere in sicurezza e in modo radicale la massa tumorale. Il professor Massimo Boffini, della Cardiochirurgia universitaria, ha guidato l’intervento supportato dall’anestesista Tommaso Pierani, dai medici specializzandi Gerlando Mallia (cardiochirurgia) e Filippo Terrando (chirurgia toracica) e dal personale infermieristico dedicato.
Il professor Boffini ha spiegato che il posizionatore cardiaco è solitamente utilizzato per gli interventi di rivascolarizzazione miocardica a cuore battente, evitando la circolazione extracorporea. In questo caso, ha reso possibile il raggiungimento delle vene polmonari di sinistra, localizzate dietro il cuore, che dovevano essere suturate per consentire la rimozione del tumore.
Il dottor Paraskevas Lyberis, della Chirurgia Toracica universitaria, ha sottolineato come la sinergia tra le due équipe abbia reso possibile l’intervento. Dopo l’apertura del torace, il polmone sinistro e il cuore sono stati isolati, permettendo la rimozione del tumore e del polmone, ormai non più funzionante a causa dell’invasione neoplastica. Anche il diaframma, coinvolto dalla malattia, è stato parzialmente asportato e ricostruito.
L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, ha evidenziato come questo intervento testimoni l’eccellenza dell’ospedale Molinette, un centro di riferimento a livello nazionale e internazionale. Anche Emanuele Ciotti, direttore generale facente funzioni della Città della Salute di Torino, ha lodato il risultato ottenuto, sottolineando come questa tecnica innovativa possa aprire nuove prospettive per la chirurgia toracica.
Grazie a questo straordinario successo, l’ospedale Molinette conferma il suo ruolo all’avanguardia nella medicina, offrendo nuove speranze ai pazienti affetti da patologie toraciche complesse.
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