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Un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Asti ha rivelato lo sfruttamento di lavoratori stranieri in nero, impiegati in condizioni di salute precarie in un’azienda operante nel settore avicolo. L’imprenditore responsabile, anch’egli straniero, aveva reclutato i lavoratori tra gli ospiti di un centro di accoglienza a Castello d’Annone. Per eludere i controlli, l’imprenditore li prelevava dal centro durante la notte e li costringeva a lavorare. L’uomo è accusato di sfruttamento del lavoro, lesioni personali e minacce.

L’inchiesta ha portato anche a un approfondimento tributario nei confronti dell’azienda, con un accertamento fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate di Asti, che ha rilevato un’evasione fiscale di 160mila euro, legata alle imposte dirette. Inoltre, sono state imposte sanzioni per un importo complessivo di 18mila euro a causa delle irregolarità legate all’impiego di lavoratori in nero.

Da giugno scorso, le operazioni della Guardia di Finanza hanno coinvolto 32 imprese, principalmente nei settori dei cantieri, vigneti e strutture ricettive, verificando la posizione di 210 lavoratori. Di questi, ben 140 erano impiegati in modo irregolare. Sono stati sanzionati 9 datori di lavoro, 3 dei quali sono stati segnalati all’autorità giudiziaria, mentre altri 3 sono stati segnalati all’Ispettorato del Lavoro, che ha disposto la sospensione dell’attività e l’applicazione della maxi sanzione. Complessivamente, l’evasione di contributi previdenziali accertata ammonta a oltre un milione e 700mila euro.

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