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È stato condannato a sedici anni di carcere dalla corte di assise di Torino un pensionato di 81 anni processato con l’accusa di avere ucciso con una sprangata alla testa, a Roletto (Torino), il figlio adottivo quarantenne nel corso di una lite. Il fatto risale al 5 luglio 2024. All’anziano imputato i giudici hanno riconosciuto le attenuanti generiche prevalenti sulle aggravanti. Hanno inoltre rigettato la richiesta di indennizzo presentata dalla parte civile, la zia (e madrina di battesimo) della vittima. "Non sappiamo perché la corte ha rigettato la nostra richiesta di ottenere un risarcimento. Leggeremo le motivazioni e poi valuteremo. Ma una cosa deve essere chiara: non era una questione di soldi, ma di accertamento della verità. E la condanna dimostra che la verità è stata accertata". Questo il commento dell’avvocato di parte civile dopo la sentenza. Il legale assiste la zia della vittima e aveva chiesto 70mila euro. "Era fondamentale - afferma - che non si parlasse di legittima difesa. Così è stato. Non è una vittoria perché vicende come questa non ci sono né vincitori né vinti. Però proviamo sollievo: la realtà dei fatti non è stata travisata".
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