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Sono 431 i medici di famiglia carenti in Piemonte al primo gennaio 2024, secondo i dati forniti dalla fondazione Gimbe di Bologna: in Italia ne mancano 5500, un numero che testimonia la sempre maggiore difficoltà del Servizio sanitario nazionale a fornire servizi adeguati di medicina territoriale. Considerando anche in prospettiva il cambiamento demografico: la percentuale italiana di residenti di età maggiore o uguale a 65 anni è quasi raddoppiata, passando dal 12,9% (7,29 milioni) nel 1984 al 24% (14,18 milioni) nel 2024.
Per far fronte alla diminuzione di personale sanitario di base, è stato aumentato negli anni il massimale, ovvero il numero massimo di assistiti, per ciascun medico di famiglia, anche se non in maniera uniforme: attualmente la soglia di 1.500 assistiti è superata da oltre la metà dei medici di medicina generale in dieci regioni, tra cui il Piemonte, che arriva alla percentuale del 54,1%. "Questo livello di sovraccarico – commenta Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe – riduce il tempo da dedicare ai pazienti, compromettendo la qualità dell’assistenza".
A questo va aggiunto che nel periodo 2014-2017, il numero annuale di borse di studio ministeriali per il corso di formazione specifica in Medicina generale si è mantenuto intorno a 1.000, un numero largamente insufficiente a coprire il fabbisogno di nuovi medici rispetto ai pensionamenti attesi. Negl anni successivi il numero è aumentato fino a stabilizzarsi intorno alle 2.600 borse nel 2024. Secondo il Ministero della Salute, lo scorso anno i partecipanti al concorso nazionale sono stati comunque inferiori ai posti disponibili: 2.240 candidati per 2.623 borse, con un gap di 383 posti (-15%). In Piemonte il calo è stato del 24%, con 41 posti rimasti scoperti. «Il quadro reale – precisa Cartabellotta – è ancora più critico di quanto mostrano i numeri. Infatti, con un livello di saturazione così elevato, non solo viene compromesso il principio della libera scelta, ma diventa difficile, se non impossibile, trovare un medico di base vicino a casa.
Uno studio elaborato da Anaao Assomed, principale sigla sindacale dei medici ospedalieri, ha calcolato le prospettive di pensionamenti e numero potenziale di laureati (in base agli ingressi): i medici a fine carriera raggiungeranno il picco quest’anno con 14mila uscite per poi diminuire negli anni fino ad arrivare a quasi la metà (7900) nel 2032.

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