Condividi:
Con oltre 166mila casi in Piemonte, l’Alzheimer e le altre forme di disturbo cognitivo si stanno affermando come una delle principali cause di disabilità, con proiezioni che indicano una progressiva crescita, anche in relazione all’invecchiamento della popolazione. Il tema è stato al centro del convegno ’Nuove sfide per il disturbo cognitivo. Traiettorie da esplorare’, organizzato da Motore Sanità con il contributo incondizionato di Lilly e di Project Way, oggi a Torino, sesta tappa di un percorso italiano. In Piemonte, le persone con demenza, di cui l’Alzheimer rappresenta il 60-70% dei casi, costituiscono una sfida crescente per il sistema sanitario e sociale. Secondo l’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità pubblicato nel 2024, si stimano nella Regione oltre 92mila casi di demenza tra le persone con più di 65 anni e più di 1.700 casi a esordio precoce, tra i 35 e i 64 anni. Presto, è stato sottolineato, potrebbe essere autorizzato l’uso degli anticorpi monoclonali, per cui "occorre uno sforzo maggiore per intercettare coloro che si trovano nella fase iniziale della malattia, concentrandosi sugli oltre 74mila casi che le proiezioni epidemiologiche stimano per il Piemonte", in quanto sono coloro che "potranno trovare giovamento dalle cure in termine di rallentamento della malattia".
Tag: