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"Siamo davanti all’ennesima tragedia che era evitabile fin dall’inizio". Così la Cgil Torino dopo l’incidente sul lavoro che ieri, a Leini, nel Torinese, è costato la vita ad un operaio egiziano di 35 anni.
"In Piemonte, nel 2024, ci sono stati 67 infortuni mortali, di cui ben 31 a Torino e provincia - spiegano dal sindacato - i motivi sono sempre gli stessi: sicurezza ignorata, regole eluse, responsabilità scaricate". La Cgil chiede l’aumento dei controlli pene severe e un cambio di mentalità per mettere la qualità del lavoro e la dignità dei lavoratori al primo posto.
"A questa vittima sul lavoro per due volte non è stata riconosciuta la dignità che meritava - sottolinea Sarah Pantò, della segreteria Cgil Torino - in primo luogo, quella che gli spettava mentre lavorava senza le giuste condizioni di sicurezza, e in un secondo momento quella che gli spettava quando è stato abbandonato al pronto soccorso di un ospedale dai suoi colleghi che hanno finto un incidente domestico, nascondendo l’infortunio". 

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