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Il Consiglio comunale ha approvato una mozione, a prima firma del capogruppo Pd Claudio Cerrato, che impegna la Città a "prevedere esplicitamente nelle sottoscrizioni dei Patti di collaborazione per i beni comuni urbani, l’inserimento di una clausola esplicita che preveda l’accettazione del metodo democratico e il ripudio di ogni forma di violenza nelle attività sociali e culturali svolte nell’ambito del Patto". Un atto che, pur riguardando tutti i Patti di collaborazione, in questo momento tocca in particolare la vicenda Askatasuna.
La mozione, votata anche da una parte delle opposizioni, è stata approvata con un emendamento dell’ultimo minuto dello stesso Cerrato che indica come perentoria la cessazione dei Patti di collaborazione nel caso in cui venga meno il rispetto di questi principi: ripudio della violenza, antisemitismo, islamofobia. Sul tema era anche stata presentata una delibera del consigliere Silvio Viale (Radicali +Europa), non approvata, che chiedeva di inserire questo tipo di clausole in una vera e propria modifica del regolamento dei Beni comuni.
"Non c’è motivo per cui la Città debba fare Patti di Collaborazione con chi non rifiuta la violenza e ritengo sia più forte dirlo con una delibera che con un semplice atto di indirizzo", ha spiegato Viale, mente Cerrato ha precisato che "è corretta la richiesta politica di ripudio della violenza, ma non riteniamo corretto toccare in questo momento il regolamento dei Beni comuni essendo in corso un accodo di collaborazione con l’Università per una sua verifica ed eventuali modifiche. Per questo - ha concluso - proponiamo gli stessi principi in una mozione, principi peraltro che a nostro avviso sono già presenti nei Patti stessi e nello statuto della Città".