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Dopo il caso di Salò, anche a Biella si apre il dibattito sulla possibilità di revocare la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, concessa negli anni del regime fascista.
A promuovere l’iniziativa è il “Comitato Matteotti”, un gruppo politico e culturale vicino al Partito Democratico e legato all’area dell’ex sindaco Marco Cavicchioli – che, tuttavia, non è coinvolto direttamente nella proposta. Tra i promotori figurano nomi noti della sinistra locale, come Marco Cassisa, Stefano La Malfa e Giampiero Canneddu, ex assessore e portavoce della giunta di centrosinistra a Palazzo Oropa.
L’obiettivo del comitato è chiaro: togliere il riconoscimento a Mussolini e concederlo, invece, alla memoria di Giacomo Matteotti, il deputato socialista assassinato dai fascisti nel 1924. «Abbiamo sollecitato tutte le forze di minoranza in consiglio comunale affinché si facciano carico dell’iter», spiega Stefano La Malfa, sottolineando come la battaglia sia «culturale e politica».
«Tra i padri nobili della patria, crediamo vada ricordato Matteotti e non Mussolini», aggiunge, sottolineando come in molte città italiane si stia procedendo a sanare questo anacronismo storico.
L’idea di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini non è nuova a Biella: già in passato alcuni esponenti locali dell’Anpi avevano avanzato una proposta simile, ma senza successo. Ora il Comitato Matteotti ci riprova, coinvolgendo attivamente le forze politiche d’opposizione e chiedendo un pronunciamento ufficiale del sindaco sul tema dell’antifascismo.
«Abbiamo inoltrato il testo ai partiti di opposizione. Se ne discuterà nel prossimo consiglio comunale», spiega Cassisa. «Sappiamo che non sarà facile, ma vogliamo capire cosa pensa il sindaco e l’amministrazione sui valori della Costituzione, della libertà e dell’antifascismo».