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La Giunta comunale di Torino ha approvato il rinnovo del patto di collaborazione per trasformare il centro IL PATTO sociale Askatasuna in bene comune. Recepita anche la mozione che conferma l’accettazione dei metodi democratici e il ripudio di ogni forma di violenza e razzismo. L’ordinanza rinnova l’accordo, scaduto il 15 marzo, con un gruppo spontaneo di cinque cittadini per la cura e la rigenerazione dell’immobile comunale, in corso Regina Margherita 47. La delibera recepisce "un nuovo patto di collaborazione per la cura e gestione condivisa dei locali al piano terreno dello stabile e dell’area esterna di pertinenza", che sarà sottoscritto nei prossimi giorni e durerà 5 anni. La manutenzione ordinaria e straordinaria dell’edificio, così come il mantenimento delle condizioni di sicurezza al suo interno e la custodia saranno a carico dei firmatari del patto e l’accesso al piano superiore continua a essere vietato per ragioni di sicurezza, come previsto da un’apposita ordinanza. Inoltre per coordinare e monitorare le attività previste sarà istituita una cabina di regia che dovrà anche valutare eventuali nuove richieste di adesione al patto da parte di soggetti interessati. La delibera prevede la ristrutturazione degli spazi al pian terreno, necessaria per ottenere le autorizzazioni per svolgere le attività previste dal patto, poi, potranno partire le attività culturali e sociali elencate nel patto stesso. In orario scolastico l’area esterna potrà esser usata dal vicino asilo nido e dalle scuole del territorio e saranno previste aperture in orario extra scolastico alle famiglie per attività di dopo scuola. Sul patto di collaborazione si è espresso l’assessore regionale Marrone: “Dal momento che il Comune ha scelto espressamente di non rispettare la Legge regionale sui Beni Comuni, che vieta patti di collaborazione su immobili che siano stati oggetto di occupazione abusiva nei cinque anni precedenti, faremo valere le ragioni della legalità in Tribunale. La nostra legge è pienamente in vigore e non è stata impugnata neanche dal Comune di Torino, che era libero di farlo qualora l’avesse ritenuta illegittima e non rispettosa delle sue prerogative. È gravissimo poi che la giunta comunale abbia approvato la deliberazione senza neanche aspettare l’imminente sentenza sul processo di associazione a delinquere che vede coinvolti i leader di Askatasuna, e lo abbia fatto nel giorno in cui vengono rese note le intimidazioni delle sigle più contigue all’eversione contro la Pg Lucia Musti, proprio a causa della sua ferma presa di posizione contro il centro sociale. La nostra azione legale diventa così anche una espressione di concreta solidarietà della Regione Piemonte alla Procura minacciata”, ha concluso marrone.

Alle parole dell’assessore Marrone fanno eco quelle della vicecapogruppo Fdi alla Camera, Augusta Montaruli: "È sconcertante come il Comune di Torino vada avanti nella sanatoria del centro sociale Askatasuna, e sembra ancora una beffa il richiamo al ripudio della violenza quando è di dominio pubblico il carattere aggressivo e minaccioso del centro sociale, la violenza di azioni su cui mai vi è stata una prova di pentimento e anzi abbiamo solo testimonianza di una preoccupante perseveranza come riportano i fatti anche degli ultimi giorni. Per questo a maggior ragione la delibera sarebbe nulla per definizione agli occhi di chiunque conosce la realtà, oltre che per violazione della legge regionale Marrone".

Di parere opposto a Marrone e Montaruli,, invece Sara Diena, Emanuele Busconi, Alice Ravinale e Marco Grimaldi di Sinistra Ecologia e Alleanza Verdi Sinistra: “La Giunta comunale ha approvato la delibera sul patto di collaborazione per l’immobile di corso Regina 47. Lo ha fatto in sintonia con la citta`. Torino sa da che parte stare nonostante il tentativo di sabotaggio della destra al governo della Regione. La citta` che ha approvato il piu` avanzato Regolamento dei beni comuni sa bene che proprio le occupazioni sono spesso la risposta al prolungato abbandono di spazi e che chiudere esperienze partecipate è sempre un danno per la cittadinanza. La destra smetta di evocare il terrorismo e utilizzare le vicende processuali e gli attacchi alla Procuratrice Musti - a cui va la nostra solidarieta` - per chiedere lo sgombero”.



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