Promessa delle giovanili della Juventus negli Settanta, muore da clochard

Marileno Fusetti, ex calciatore delle giovanili della Juventus negli anni Sessanta, è scomparso il 19 febbraio, vivendo i suoi ultimi giorni come senzatetto. Da allora, la sua salma si trova all’ospedale Mauriziano di Torino, in attesa di una degna sepoltura. Secondo quanto riportato dal quotidiano "La Stampa", amici e compagni di squadra dell’epoca si stanno mobilitando attraverso telefonate e appelli sui social per raccogliere fondi e permettere che Fusetti possa riposare accanto alla madre nel cimitero di Collegno (Torino).

Roberto Quaglia, attuale organizzatore di raduni per ex calciatori juventini, ha ricordato Fusetti come un vero talento del calcio. Era una mezzala sinistra dotata di grandi qualità, militando per circa dieci anni nel settore giovanile bianconero sotto la guida di Mario Pedrale. Partecipò al prestigioso Torneo di Viareggio con la squadra allenata da Viola e Rolfo e nel 1971, con la formazione De Martino, ebbe l’opportunità di affrontare la prima squadra. Così talentuoso che persino Viola, giocatore con due scudetti e oltre 300 presenze tra i professionisti, spesso era la sua riserva. In quegli anni, il vivaio juventino annoverava anche nomi illustri come Roberto Bettega e Salvatore Jacolino, più grandi di un anno.

Dopo l’addio alla Juventus, Fusetti incontrò difficoltà economiche e continuò la carriera calcistica tra squadre di Serie C e dilettanti piemontesi, fino ad approdare a Grugliasco nei primi anni Ottanta. Secondo Quaglia, nel corso della sua vita svolse diversi mestieri e sembrava aver trovato una certa stabilità dopo il trasferimento nell’Alessandrino con una compagna, dalla quale però si separò. Negli ultimi anni, la sua esistenza divenne sempre più precaria, tanto che spesso trascorreva la notte all’aperto, trovando rifugio in Galleria San Federico, nel centro di Torino, insieme ad altri senzatetto.

Ora, amici e conoscenti sperano di poter offrire a Fusetti un ultimo gesto di affetto, permettendogli di ricongiungersi alla madre e trovando per lui una sepoltura dignitosa.