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Un gruppo di manifestanti ha organizzato un’azione dimostrativa nei pressi del cantiere della Città dell’Aerospazio a Torino, situato in corso Marche, dove sono recentemente iniziati i lavori per la demolizione di un edificio appartenente all’ex Alenia-Aermacchi. Durante la protesta, i partecipanti hanno esposto un manichino insanguinato, cartelli e scritte di denuncia, accompagnati da fumogeni, con l’intento di richiamare l’attenzione sulle vittime dei conflitti armati e sugli effetti devastanti dell’industria bellica.

Secondo i manifestanti, appartenenti all’Assemblea Antimilitarista di Torino, le guerre sono il risultato di scontri tra potenze che perseguono esclusivamente interessi economici e di potere, senza alcuna considerazione per le devastazioni che causano, sia a livello umano che ambientale. "Le macerie – affermano – rappresentano soltanto un’opportunità di guadagno per un sistema capitalistico che antepone il profitto a qualsiasi altra logica".

Nel loro messaggio, i dimostranti hanno espresso una forte opposizione alla crescente militarizzazione, denunciando la corsa al riarmo a livello globale e in particolare la nascita del nuovo polo bellico di Leonardo e del Politecnico di Torino. "È essenziale opporsi a questa deriva – sostengono – per intralciare i meccanismi dell’industria della guerra e contrastare il militarismo".

Infine, i manifestanti hanno ribadito il loro sostegno a chi si oppone ai conflitti armati e rifiuta di prenderne parte, dichiarandosi "disertori di tutte le guerre". "La guerra – concludono – è più vicina di quanto pensiamo. Dobbiamo fermarla".

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