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Sorridente, sicuro e determinato. Così, Igor Tudor, nel giorno della sua presentazione ufficiale. Il nuovo allenatore della Juventus, davanti a taccuini e telecamere, ha espresso la sua filosofia: vivere il presente, conta solo l’oggi. Tornare in bianconero è stata per lui una grande soddisfazione, ma anche una responsabilità. Con l’obiettivo di conquistare un posto in Champions League, il tecnico ha sottolineato la necessità di accelerare e chiesto ai suoi giocatori di assumersi le proprie responsabilità, trasmettendo comunque serenità a tutto lo spogliatoio. Tudor ha sottolineato con forza l’importanza del dna bianconero ricordando campioni assoluti come Zidane e Del Piero, esempi di umiltà e professionalità. Tudor in questi giorni alla Continassa ha già individuato alcune certezze, come Locatelli, futuro capitano, e Dusan Vlahovic, considerato un punto di riferimento e il perno per il rilancio della squadra. Elogi anche per Koopmeiners, Yildiz e Thuram, su cui punta per rafforzare l’attacco. Intanto sabato il primo banco di prova contro il Genoa. All’Allianz Stadium, un debutto importante, che va affrontato con il giusto spirito e per i tre preziosissimi punti e per riconquistare la fiducia dei tifosi. L’attenzione era tutta per Igor Tudor, ma anche Cristiano Giuntoli aveva i riflettori puntati addosso. "Durante la pausa nazionali ci siamo presi del tempo, a mente fredda abbiamo analizzato l’andamento delle ultime gare e ci hanno dato preoccupazione non solo le sconfitte, ma anche per come sono avvenute - la spiegazione del direttore tecnico bianconero sul ribaltone in panchina - e di conseguenza abbiamo deciso di dare una sterzata perché pensiamo sia importante per la squadra e per la Juve". Durante lo scorso, frenetico week-end si erano rincorse tante voci di possibili sostituti che portavano soprattutto al profilo di Roberto Mancini, "Ma le nostre scelte sono andate subito Tudor - ha chiarito Giuntoli - non solo per il suo passato alla Juve ma anche per le sue qualità tecniche, umane e morali: potrà garantirci da subito una maggiore competitività". Il contratto così corto fa presupporre che il croato ricopra il ruolo del "traghettatore", ma il dt non la vede così: "La speranza è quella di continuare insieme perché ha qualità importanti per continuare il progetto, rimarrà con noi fino alla fine della stagione, compreso il Mondiale per club, poi ci siederemo attorno a un tavolo: questa squadra può dare grandi soddisfazioni nel prossimo futuro e siamo fiduciosi data la giovane età, l’esperienza di un anno tutti insieme". Giuntoli ha voluto anche lanciare un ringraziamento pubblico verso chi ormai non fa più parte della Juve: "Ringrazio Thiago Motta e il suo staff per l’impegno profuso in questi mesi, il rapporto con il mister rimarrà grande, di stima, rispetto e confronto quotidiano - il saluto di Giuntoli all’italo-brasiliano - e potrà fare l’allenatore a grandi livello: gli auguro tutto il bene", ha così concluso.
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